Accoglienza in famiglia: la storia di Alessia, Lorenzo e Blessing

“Ospitateli a casa vostra”. Una frase spesso ripetuta quando si parla di flussi migratori da chi si oppone ad un adeguato e coerente sistema di accoglienza. Eppure, c’è chi decide davvero di aprire le porte della propria casa e di dare ospitalità a un rifugiato.

Blessing ha 22 anni, viene dalla Nigeria ed ora vive in Italia, dove è arrivato nel 2017. Gli è stata riconosciuta la protezione internazionale e per un anno ha vissuto a Carovigno, dove è stato uno dei beneficiari del progetto SIPROIMI-Sprar Carovigno, uno dei tre progetti di accoglienza e inclusione gestito da Arci Brindisi.

A Carovigno, accompagnato dalle operatrici e dagli operatori dell’associazione, Blessing frequenta lezioni di italiano ed impara la lingua, va a scuola, partecipa a diversi corsi di formazione professionale. Si affeziona alla cittadina che lo accolto, tanto da conoscerne storia e tradizioni e da parlare perfettamente il dialetto locale. Dopo un anno, alla scadenza del limite previsto, Blessing dovrebbe abbandonare il progetto di accoglienza, interrompere il percorso di inclusione intrapreso e costruire – da solo – una nuova vita.

È proprio qui che la sua storia si incrocia con quella di Alessia e Lorenzo, una coppia di Brindisi che vive in località Restinco, nelle vicinanza del CARA. I due incontrano ogni giorno ragazzi migranti e si interrogano su quanto debba essere difficile abbandonare la propria casa e i propri affetti e vivere lontano dal proprio Paese.

Alessia e Lorenzo decidono di fare qualcosa di concreto e – su consiglio di due amici – si rivolgono a Refugees Welcome Italia, associazione nata con lo scopo di sostenere chi – in uscita dal sistema di accoglienza – non ha ancora raggiunto una piena indipendenza, promuovendo un nuovo modello di accoglienza: l’ospitalità in famiglia. Questa formula non rappresenta soltanto un’opportunità per i rifugiati, ma diventa occasione di arricchimento anche per i cittadini italiani che decidono di aprire le porte della propria casa, configurandosi come uno strumento per promuovere un reale cambiamento culturale e per contrastare luoghi comuni e pregiudizi.

Grazie alla solidarietà di Alessia e Lorenzo e alla collaborazione tra Refugees Welcome Italia – Bari, Arci Brindisi, il progetto SIPROIMI di Carovigno e il progetto FAMI del Comune di Bari ha così avuto inizio una nuova esperienza di accoglienza in famiglia: Alessia e Lorenzo hanno aperto le porte della propria casa a Blessing e i tre, da pochi giorni, hanno iniziato la loro convivenza. Noi non possiamo che augurarli buon cammino insieme.

“In attesa – da oltre vent’anni – delle modifiche al regolamento di Dublino e, più semplicemente, ai decreti (in)sicurezza, credo che la vera rivoluzione sia questa, ovvero pensare i migranti oltre i progetti SIPROIMI. È solo così che l’accoglienza diffusa porta alla vera autonomia e ad una stabile inclusione” afferma il Presidente di Arci Brindisi Catamo Vincenzo.

“Attraverso questa ed altre storie si dimostra che la paura nei confronti dei migranti sfuma fino a svanire quando, da massa indistinta e minacciosa, questi diventano persone con volti, nomi e con le proprie storie. Una casa, un lavoro, una famiglia: solo assicurando queste condizioni essenziali per la dignità umana possiamo finalmente guardare alla dimensione strutturale dell’integrazione e non accontentarci della dimensione relazionale o personale”.

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